Il convitato di pietra

C’è un fantasma che non compare mai nel dibattito politico italiano: il macigno del debito pubblico. In campagna elettorale, ma anche ora che in teoria sarebbe conclusa, partiti e movimenti paiono ignorare una questione in realtà ineludibile. Infantilismo politico? Pura demagogia? Immaturità, anche, degli elettori, che preferiscono le favole alla dura realtà? Il fatto è che, prima poi (meglio prima che poi), con questo problema bisognerà fare i conti. Ho cercato di darmi una spiegazione razionale del fenomeno: pura ignoranza finanziaria, della classe dirigente come anche del popolo. Gli ultimi dati ci dicono che il debito pubblico italiano è detenuto dai risparmiatori solo nella misura del tre per cento, ovvio pertanto che la gente comune non si preoccupi della sorte del bilancio dello Stato. Quel che nessuno dice, e ancor meno sa, è che il debito pubblico italiano è detenuto per oltre il 60 per cento da istituzioni finanziarie del Bel Paese. 

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