Francia en marche, Italia in retromarcia

La Francia marcia con Macron e il suo governo di tecnocrati, l’Italia marcia con Grillo e con i clandestini. Dopo la marcia di Milano a favore dell’accoglienza, anche Bologna è scesa in piazza per invocare ancora più migranti e per estendere i diritti di cittadinanza. Queste marce si saldano con quella promossa da Grillo a favore del reddito di cittadinanza, dopo di che il mondo intero pretenderà – giustamente – di venire a vivere a scrocco in Italia, notoriamente il paese di cuccagna. A dire il vero una lieve differenza tra Milano e Bologna si è palesata: a Milano in testa al corteo c’erano addirittura il presidente del Senato e il sindaco Sala, a Bologna le istituzioni si sono ben guardate dallo sfilare con i manifestanti che, tra i loro obiettivi, non nascondevano la contestazione del decreto Minniti sulla sicurezza e sull’ordine pubblico (grazie al quale si comincia timidamente a fare un po’ di pulizia nelle nostre città). In effetti non si capiva cosa ci facesse un magistrato come Grasso (che oggi oltretutto ricopre la seconda carica dello Stato) in un corteo rivolto anche contro le forze dell’ordine e a sostegno dell’illegalità. A Bologna gli amministratori, un tantino più accorti, non sono caduti nel tranello. Quanto a Grillo la sua pretesa svolta “francescana” è stata smentita da papa Francesco in persona: non di reddito garantito c’è bisogno, ma di lavoro per tutti. Sagge parole. 

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