Sul periodico satirico Candido, fondato da Giovannino Guareschi nel dopoguerra, veniva pubblicata regolarmente una vignetta dal titolo “Contrordine, compagni!”. In essa un comunista trinariciuto informava la “cellula” che l’ordine ricevuto dall’alto in precedenza, e ottemperato alla lettera dagli zelanti compagni, era stato, in realtà, frainteso, suscitando così l’effetto comico.
Di contrordini l’estate trascorsa è stata foriera in abbondanza, ma questa volta le giravolte non hanno riguardato tanto i “comunisti”, quanto uomini di governo, italiani e stranieri, esponenti del mondo della finanza e persino la Chiesa. Politica ed economia vanno a braccetto nel caso dell’America di Trump. Le giravolte dell’improvvisato leader, le cui promesse della vigilia si sono rivelate, come prevedibile, aria fritta, hanno influito non poco sui cambi, determinando l’indebolimento del dollaro e il rafforzamento dell’euro. Con conseguente flessione dei corsi azionari e sostanziali perdite per chi, diffidando della solidità dell’euro, aveva prudentemente diversificato in un paniere di valute. Cioè quasi tutte le persone assennate. Nessuno si aspettava un movimento simile del cross euro dollaro, tutt’al più ci si attendeva qualche oscillazione “tecnica” dovuta alla speculazione, come sempre accade in agosto quando i mercati sono “sottili”, ovvero gli scambi sono rarefatti. Trump invece, a sorpresa, ha invertito il trend affondando il dollaro e creando grattacapi a Mario Draghi ora preoccupato che l’eccessiva forza dell’euro non blocchi la ripresina in atto in Europa.