Settegiorni VOCE

“Faremo le barricate, giù le mani dall’Italia”, intima  Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia An. Che è formazione  di destra, esattamente come coloro che al di là delle Alpi  ne hanno provocato la reazione sdegnata dopo aver fatto  capire di considerare di fatto il Sud Tirolo una regione  austriacante, quanto meno degna di essere dotata di  doppio passaporto. Ci riferiamo ovviamente a Sebastian  Kurz, divenuto cancelliere grazie all’alleanza con  l’estrema destra nazionalista, populista e xenofoba di  Heinz-Christian Strahe, alla quale ha dovuto cedere i  ministeri degli Interni e della Difesa. Un po’ più in là, il  primo ministro ungherese Viktor Orbàn è da tempo sulle  stesse posizioni (populismo xenofobo e muri alle frontiere)  a tracciare il quadro di una novella Austria-Ungheria  ipersensibile alle questioni di confine. A parte un parce  sepultis per l’Unione europea, non è che si voglia dare al  caso più importanza di quel che merita. Viene solo da  osservare che c’è, fra le destre, una condivisione in materia  di xenofobia, barriere anti profughi e populismo che,  paradossalmente, le porta però a metterle in contrasto fra  loro sulle frontiere, in nome dei rispettivi, inconciliabili  nazionalismi. La Grande Guerra si alimentò di questi  umori. Vogliamo spazzarli via, prima che ci tocchi risalire  sulle pietraie del Carso?  

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati