Settegiorni, su Voce digitale del 10 novembre

Un quesito si aggira per Carpi o, quanto meno per la Carpi ristretta capace ancora di appassionarsi a queste cose: che cosa sono, oggi, in città i Cinque Stelle? L'interrogativo discende da un dato di fatto: con tutto il parlare che si fa – a sinistra e a destra – di maggioranze da spingere oltre i confini, di campi da allargare, di coalizioni da costruire, nessuno li cita mai, nessuno se li fila e si preferisce sempre guardare a quel guazzabuglio paludoso, mezzo civico e mezzo democristiano che è il cosiddetto centro. Azzardiamo qualche ipotesi. E' sparito il movimento che nelle proprie inquietudini ambientaliste, moraliste e anti casta si fatica a vedere allineato e coperto, oggi, dietro la pochette furbetta e opportunista del referente nazionale. Oppure sono i due consiglieri comunali che, abbandonati anche dalla claque che un tempo li seguiva nell'aula di palazzo Scacchetti, si sono isolati in una torre talmente alta e inscalfibile, modello Di Battista, che nessuno osa issarsi fin lassù per provare a lanciare un segnale di dialogo.

 

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