Settegiorni, su Voce del 19 gennaio

Non si capisce perché le scritte No  Vax campeggino tuttora sui muri di  accesso al Poliambulatorio di piazzale  dei Donatori di Sangue e nessuno le  abbia cancellate.  Ma ampliamo gli orizzonti. segue

E’ tutto  un dibattere, di questi tempi, sul fatto  che una società vivace, articolata,  in costante evoluzione, composita e  carica di sempre nuove energie come  quella americana si ritrovi davanti  alla prospettiva di dover scegliere,  come prossimo Presidente, tra due  ottuagenari, uno di incerta salute  fisica, l’altro di altrettanto incerta  salute mentale ed entrambi malfermi  sulle gambe. Qualcuno ha fatto notare  che se da parte repubblicana, anagraficamente  la più vecchia dell’immenso  paese, la cosa è comprensibile, risulta  invece inspiegabile per il versante  democratico, più attrattivo per la  parte giovane, dinamica e aperta.  Consoliamoci, dunque: quanto a crisi  delle classi dirigenti non siamo soli. 

E a proposito di duelli, quello  televisivo tra Schlein e Meloni non solo  è stato anticipato e occupa stabilmente  i giornali e i siti prima ancora  che sia stato concordato realmente e  messo in calendario. Il dualismo tra le  leader incombe sulle prossime elezioni  europee, su quelle regionali e amministrative  e anche sul referendum che  eventualmente si andasse profilando  per il premierato e la relativa riforma  costituzionale. E’ una cappa creata  dalla comunicazione che finisce per  cancellare le differenze, le specificità,  i motivi concreti per i quali si andrà  a votare, trasformando tutto in una  scelta tra due facce, due linguaggi,  due modi di essere e stimolando  scelte di simpatia o antipatia. In altri  termini, è la fine della politica: e non è  neanche una novità.