Settegiorni del 28 giugno 2018

“Non ho mai votato per i 5 Stelle: il loro linguaggio    confuso, a volte ingenuo, a volte banale mi    è estraneo. Ma penso ancora che sia un grave errore    considerare il Movimento come un pericolo per la democrazia    italiana e, più in generale, per l’Europa. La    guerra contro i 5 Stelle ci ha impedito di vedere che    il pericolo è altrove. Mi riferisco alla Lega di Matteo    Salvini, una forza politica molto meglio organizzata    e ingannevolmente addomesticata da anni di governo    con Berlusconi. Non ho simpatia per Salvini. Non mi    piace quello che rappresenta, così come non mi piace    ciò che rappresentano coloro a cui dà molto credito su    questo pianeta: Putin, Trump e, sulla loro scia, Marine    Le Pen, Viktor Orbán e altri”. Riprese da Marco Travaglio    per il Fatto Quotidiano, sono le riflessioni che    Elena Ferrante ha scritte in questi giorni nella rubrica    che tiene per The Guardian. Lui, Travaglio, le considera    quanto di più serio sia venuto da sinistra in fatto di    analisi delle ultime votazioni. Si potrebbe aggiungere    che si tratta del più esplicito, anche se indiretto, epitaffio    del renzismo.   

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