Settegiorni (8 marzo 2018)

Buttiamo lì una previsione: Luigi Di Maio guarda al Pd, come scrivono i giornali? Se lo seguirà – ma non è detto – un Movimento che ha dentro un po’ di tutto, e se il Pd, sbarazzatosi di Matteo Renzi, cederà alle lusinghe di fargli da senior partner, facile che diventi il    Movimento 5Stelle quello che fino a ieri si chiamava sinistra. Lasciando a destra Matteo Salvini e ricostituendo così l’antico bipolarismo. Si sa che sono previsioni scritte sull’acqua, ma è anche vero che in politica, come in natura, nulla si crea e nulla si distrugge. Fatta eccezione, questa volta, per Silvio Berlusconi e Massimo D’Alema. Vedremo se è scritto sull’acqua anche il reddito di cittadinanza promesso dai 5 Stelle e che ha resuscitato  all’improvviso l’intero ex Regno delle Due Sicilie, pronto ad allargare le tasche agli aiuti di Stato come è sempre avvenuto dall’Unità a oggi. A proposito di storia d’Italia, qualche giornale ha rispolverato la mappa della penisola com’era dopo il    Congresso di Vienna (1815), permettendo di scoprire inquietanti similitudini con l’Italia del 4 marzo 2018. Del Regno delle Due Sicilie, passato in blocco al borbonico Di Maio, si è detto. Ma è utile constatare come la ex regione rossa Emilia Romagna si sia ristretta alle    legazioni pontificie di Romagna e al Ducato di Modena e Reggio. Quest’ultimo neanche tutto, però. Per chiuderla con il voto, citiamo Marcello Sorgi per prevedere che, dopo il giro sull’otto volante, ci sarà da riprendere il filo della ragione. E’ bene che, intanto, il Ministero guidato fino a ieri da Dario Franceschini, abbia confermato il milione e mezzo di euro per finanziare il futuro centro di accoglienza dei visitatori all’ex Campo di Fossoli. Con l’aria che tira, fosche nubi si sarebbero addensate sui finanziamenti promessi dallo Stato: ce lo vedete un Vittorio Sgarbi ministro per i Beni culturali dare il proprio benestare ai fondi per Fossoli? A questo punto, però, poiché si sente parlare di concorsi di idee, alzeremmo forte un monito: attenzione, già visto dissolversi, tra gli anni Ottanta e Novanta, mezzo miliardo di    vecchie lire in un concorso per Fossoli. Da una parte sono rimaste le baracche diroccate e dall’altra un cumulo di disegni alto così.   

 

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