Settegiorni

Notizia: siamo d’accordo con il Sindaco. Non si può    accusare la Giunta e la maggioranza, come ha fatto un    esponente della lista civica di Novi, di “arroganza” per    regole di svolgimento del referendum (orari e platea degli    aventi diritto al voto) fissate diciotto anni fa. Il tempo per    cambiarle c’era, come pure è avvenuto anche di recente:    perché non venne sostenuta, per esempio, la mozione di    Forza Italia per l’abolizione del quorum?    “Confcommercio vuole chiarezza a nome degli operatori    economici onde evitare gravi ripercussioni su un    territorio che sta cambiando velocemente dal punto di    vista economico e sociale”. Così il Direttore di Confcommercio    Carpi ha contestato la convenzione tra i Servizi    sociali delle Terre d’Argine e la cooperativa sociale Caleidos    che prevede anche incontri educativi per profughi    trans e gay. Immediata la reazione di Sinistra italiana:    che c’entra Confcommercio con quella convenzione? Quali    sarebbero le ripercussioni sul territorio della decisione di    sistemare in alloggi specifici i profughi omosessuali per    evitare persecuzioni da parte degli etero? Già, che c’entra?    E perché farsi scudo di un’associazione per dare risalto a    una opinione, altrimenti annegata fra quelle di migliaia    di altre persone? Che sia proprio questo, il motivo?    Confessiamo un certo smarrimento. Ci sono umori    plumbei, sbrigativi, xenofobi quando non orgogliosamente    razzisti, oltre che sgrammaticati, sempre pronti    a prendersela con “le risorse” (leggi: immigrati) e con la    Boldrini anche a commento di fatti che c’entrano nulla,    che fuoriescono abbondantemente dai social, anche a    Carpi. Ebbene: non riusciamo a capire se si tratti di    innocui sfoghi da tastiera, surrogati delle vecchie chiacchiere    da bar esplosi grazie a una tecnologia che illude    gli utenti di contare davvero qualche cosa misurando    con i “mi piace” i propri personali consensi. O se siamo    in presenza di un pericoloso mutamento antropologico,    di quelli che creano le aspettative e l’habitat naturale    dal quale nella storia sono puntalmente sbucate soluzioni    quanto meno preoccupanti. Con il che non si vuole    sostenere che i problemi che alimentano siffatti umori    non esistano. Quella che pare essere venuta meno è la    razionalità, la propensione a governare i fenomeni nuovi,    anziché farsene travolgere. E, diciamolo pure, non ci pare    che dalle istituzioni vengano pensieri, idee e soluzioni    particolarmente partecipate e creative.    

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