Settegiorni

C’è un’urbanistica legata alla strategia dell’accoglienza di tante persone per la visita del Papa, dalla quale si potrebbero ricavare alcuni ammaestramenti. Intanto, a Carpi si entra da ovest: il Ponente è la direzione di sviluppo della città, la zona dei grandi parcheggi e della grande viabilità. Fare battaglie ecologiste qui, per qualche metro quadrato di verde residuale che venga adibito a insediamenti commerciali o attrezzature collettive sarebbe da masochisti. Altra indicazione: visti migliaia di pellegrini, giovani e meno giovani, percorrere a piedi anche due o tre chilometri dalle aree di sosta dei pullman in direzione del centro, si è indotti a pensare che ci facciamo qualche storia di troppo, quando gridiamo allo scandalo per la soppressione di cinque piazzole di sosta. Purché il centro abbia forte potere attrattivo. Che non si ottiene adibendo alle auto ogni buco che vi si liberi, come per la ex Bocciofila Malatesta. E poi, che belle le vie senza auto parcheggiate: certo, non bastano i divieti, dal no alle auto occorre passare al sì della qualità urbana, trasformare i viali parcheggio in boulevard, ma una pedonalizzazione più estesa non dovrebbe più essere un miraggio, nell’ottica di una Carpi europea. Dall’esterno, all’interno dell’evento del 2 aprile. Che cosa avrà voluto dire, che messaggio avrà inteso inviare e a chi, il Pontefice, quando ha raccomandato, prima dell’Angelus, che si usino verso i preti “ascolto, tenerezza, premura e vicinanza”? Pochi l’hanno notato, ma è un passaggio insolito. Specie se letto alla luce dell’ora trascorsa con i sacerdoti dopo pranzo in Seminario, anziché la mezz’ora prevista. Si possono fare tante supposizioni. Una è che, non potendo fare molto affidamento su cardinali e vescovi, al Pontefice serva il “proletariato” dei preti che forse non si conquistano, come è accaduto prima del suo arrivo, solo con il microcredito a tasso zero concesso dalla Curia per rifarsi i denti o l’automobile. Veniamo al governo cittadino. Infuria, a Roma la polemica sulla decisione di illuminare la città, centro incluso, con lampade led, risparmiose sì, ma un tantino fredde per i monumenti e i vicoli della Città eterna. A Carpi la Giunta ha stanziato 3,650 milioni allo stesso scopo. Si spera che aggirarsi la notte non faccia lo stesso effetto di entrare in un frigorifero.

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