Renzi tra referendum, partigiani e professori

di Paolo Franchini

 

Alla Festa dell’Unità di Bologna  si è svolto un dibattito tra Matteo Renzi  e il Presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, a vent’anni partigiano combattente nella Divisione Cremona, Ottava armata, dal 1943 al termine della Lotta di Liberazione. Da perfetto padrone di casa il premier ha pensato bene di ribadire innanzitutto il proclama della ministra Boschi  secondo il quale “…i veri partigiani voteranno Sì al referendum”, affermazione che scatenò, a suo tempo, un vero e proprio putiferio tra gli iscritti dell’Anpi che nel loro congresso avevano votato alla unanimità, con tre soli astenuti, per il No.

Il  presidente Smuraglia ha poi commentato: «Ho registrato con rammarico e con un po’ di intima indignazione il riferimento ai partigiani che votano Sì, indicati alcuni anche nominativamente e segnalati per l’applauso che, ovviamente, c’è stato. Riproporre la stantia distinzione tra partigiani veri, (quelli che votano Sì) e partigiani meno meritevoli e meno veri (a cominciare da me) per il solo fatto che votano No, è stato di cattivo gusto e ha irritato molti degli iscritti all’Anpi presenti (non solo i vecchi partigiani ma anche i giovani e meno giovani iscritti)».

 

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