Multitasking: perché solo noi e gli uomini no?

Succede una cosa strana.  Succede che spesso, quando  scrivo un post, mi venga  chiesto come faccio. Come possa  io allontanarmi dai bambini anche  solo i quindici minuti necessari  a buttare giù mille battute.  Eppure il web è pieno di esimi  “colleghi”, uomini naturalmente,  la cui quota di figli pro capite  supera la mia, ai quali non viene  chiesta alcuna giustificazione.  Per loro è naturale potersi allontanare  dalla prole per scrivere, o disegnare,  o dedicarsi a una qualsiasi  attività a loro piacimento. Anzi,  quando ai suddetti “colleghi” capita  di fare cenno, per caso, alla preparazione  dei figli per la scuola o alla  cottura di un pasto fugace, vengono  sommersi di complimenti: “Ma  che bravo papà!”, desta scalpore,  assume un’aura di magnificenza.  Al contrario, se io descrivessi una  mia giornata tipo ed elencassi tutte  le attività che faccio per e con i  miei figli, ivi incluso l’espletamento  delle mie naturali funzioni, non  genererei alcuno stupore, nessuno  si prodigherebbe in entusiastiche  congratulazioni.  

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