Scuola, ultima fermata

Venerdì notte tre giovani hanno sottratto dei bus dal deposito veicoli della stazione delle autocorriere di Carpi, hanno imperversato per le vie della città per un’ora circa, poi hanno lanciato due mezzi contro le strutture – cancelli ed entrata – dell’istituto Meucci, producendo danni materiali per centinaia di migliaia di euro e ripercussioni morali non stimabili sulla nostra tranquilla comunità. Sabato pomeriggio i tre (vandali? teppisti? criminali?) erano già stati individuati dalle forze dell’ordine e, come si dice in questi casi, assicurati alla giustizia. Si tratta, dicono le cronache, di minorenni di origine non italiana (anche se due sarebbero nati nel nostro paese), età sedici-diciassette anni, iscritti alla scuola superiore (due allo stesso Meucci, uno al Vallauri).

 

La rapidità ed efficacia delle indagini, oltre che le risultanze del lavoro investigativo, che hanno portato a un’incriminazione senza margini di dubbio e senza l’evidenza di motivi “seri” (si è parlato di goliardia), sembrano concepite apposta per rassicurare la pacifica opinione pubblica locale. Il trauma, per Carpi e i Carpigiani, c’è stato, senza dubbio, ma di fatto sussistono tutte le condizioni perché esso venga superato in scioltezza. In meno di quarantotto ore, infatti, i rei sono stati presi, e già questo è un primo motivo di rilassamento. Non solo, poi, sono stati presi, ma si sono rivelati adolescenti, quindi teste calde, facilmente eccitabili, che potrebbero non fare testo rispetto alle tendenze di fondo e, per così dire, “fisiologiche” della società locale. A scopo consolatorio, inoltre, si può anche aggiungere che i tre sono risultati non autoctoni, almeno per estrazione, il che induce a pensare che i “nostri”, immunizzati rispetto a certi eccessi, non potrebbero mai e poi mai fare una cosa simile. Infine ci si potrebbe tranquillizzare pensando ai “futili motivi”, alla degenerazione di una bravata sfuggita di mano, diciamo preterintenzionale.

 

Ecco, io, rispetto a tutte queste dinamiche di autoconvincimento, che portano a derubricare il fattaccio della settimana scorsa alla categoria “eventi gravi ma non seri”, e che magari portano a pensare che basta un maggiore controllo – familiare, scolastico, sociale – sugli adolescenti, soprattutto quelli di provenienza esogena, per arginare il ripetersi di scelleratezze simili, sono un po’ scettico. 

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