Un sondaggio di Repubblica conferma un sentore: due Italiani su tre ripongono molta o moltissima fiducia nell’Uomo Forte. Sempre da lì apprendiamo che per il 38 per cento del campione non c’è differenza tra un regime autoritario e uno democratico e che in alcune circostanze quello autoritario si farebbe addirittura preferire. Su questo tipo di aspettativa i partiti hanno innestato una campagna elettorale all’insegna del miracolismo, dell’abolizione di tutto quel che non piace e della promessa di tutto quel che può piacere. Accampando una capacità di risolvere dall’alto ogni problema alla quale probabilmente non credono neppure loro. Poiché si intravedono maree di signore e signori in età davanti alla tivù, tanti che sgrammaticano sui social e masse giovanili reclinate sugli smartphone, tutti disposti invece a crederci, qualche cosa di inspiegabilmente irrazionale ci spinge a urlare: rilanciate le biblioteche scolastiche, obbligate alla lettura, fondate università della terza età, fate circolare i libri. Non è in nessun programma elettorale, ma ci pare la cosa più urgente da fare.
31 Gennaio 2018
Sondaggi
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