Piazze

Nessuno lo dice, ma piazza Martiri, poco a poco, sta diventando un ghetto. Non solo perché se la stanno prendendo “loro”: fenomeno sotto gli occhi di tutti, favorito nella bella stagione dalla gratuità di panche, cordoli, aiuole del castello e ora anche gradini del Teatro. Avviene soprattutto perché piazza Martiri la stanno abbandonando i Carpigiani. Arroccati tra corso Alberto Pio e la piazzetta, dove la gratuità è limitata a poche panchine e dove, se vuoi sedere e goderti la vista, paghi. Si è alzata così una barriera invisibile che divide il centro, sottraendogli il suo spazio di maggior valore simbolico. C’è solo un modo per arginare la ghettizzazione: diluire la diversità. Che nel caso specifico significa tornare ad attrarre in piazza Martiri i Carpigiani. Come? Abbellendola con nuovi arredi stabili, sistemando i ciottoli divelti in cui si inciampa nel buio di fari che non illuminano, proibendo di sedere dove capita, ma solo negli spazi assegnati. Ai tempi dell’Urss, nella piazza Rossa era perfino proibito fumare e gettare cicche. Speriamo che chi ci governa abbia conservato almeno questo frammento dell’antica fede. 

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