Kurz in Metacarpi del 27 settembre

Il paradosso dell’Italia governata dai legastellati  è di ritrovarsi in sintonia con leader di paesi  che, per le identiche e condivise ragioni sovraniste,  non esitano poi ad attaccare l’Italia e la sua  stessa storia. È il caso di alcuni libri di testo adottati  dalle scuole nell’Austria di Sebastian Kurz, il premier  “amico” dell’attuale nostro governo che vorrebbe il  doppio passaporto per gli Altoatesini. Il Risorgimento  è declassato a un insieme di guerre di aggressione al  dominio austriaco, guidate da individui – Cavour. Garibaldi,  Mazzini – mossi solo dal proprio tornaconto  politico e personale. Ora, sulle interpretazioni storiche  si potrà discutere a lungo. Ma quel che conta è sottolineare  che esse sono una delle materie più utilizzate  dai nazionalismi sovranisti per rispolverare divisioni e  confini e scolpire le reciproche identità. Si può essere  sostenitori dell’ideologia nazional-sovranista a Roma  come a Vienna o Budapest. Quando però l’ideologia  concorde si spezza nei rispettivi nazional-sovranismi,  le storie fanno presto a diventare diverse. E gli amici a  diventare nemici. 

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