Cieli

Mancano trecento metri, a Carpi, per ritrovarsi il mondo un po’ più vicino. Sono i trecento metri che richiederebbe la pista dell’aeroporto per farvi atterrare o decollare non solo aerei da diporto, ma i velivoli a turboelica con i quali le aziende, anche della zona, fanno viaggiare manager e tecnici in Italia e in Europa. O gli aerei che a Carpi vorrebbero atterrare per la presenza di officine ben attrezzate. O quelli di una piccola compagnia di trasporto privato che guarda proprio all’impianto di Budrione. Dove fervono i lavori per ampliare gli insediamenti, ma servono i maledetti trecento metri di pista sempre promessi dal Comune. È un investimento di 250/300 mila euro: soldi, si dice, che non ha. In compenso, nel piano per gli investimenti sono stanziati in permanenza 150 mila euro per acquistare da un privato il pezzo di area verde con piano inclinato che lascia intravedere un tratto dissepolto delle antiche mura. Una delle scelte inserirebbe Carpi nelle vie del cielo, l’altra conduce in una buca. Vedremo quale strada la Giunta riterrà che porti più lontano.

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