Angelino

E così, dopo che è riuscito a frenare quattro anni di azione di governo al punto da far scontentare strati di elettorato di sinistra e progressista che a votare non ci va più, l’ineffabile Angelino Alfano e la sua avventurata truppa intravedono il ritorno, ovviamente da contrattare, alla casa madre berlusconiana. Portando in dono all’ex Cavaliere, oltre al fallimento dei governi di centro sinistra, il trofeo più importante: il rinvio della legge sullo Ius Soli, furbescamente mischiata, agli occhi dell’opinione pubblica, con le immagini degli sbarchi di migranti sulle nostre coste. Il più inutile dei Ministri degli Esteri della storia repubblicana sta dunque lì a dimostrare due assunti. Il primo è quanto si fosse sbagliato, Matteo Renzi, nel ridurre la sua ricerca di consensi moderati al corteggiamento di Angelino Alfano. Il secondo, più serio, è la dimostrazione di quanto siano ricattabili le maggioranze di governo da gruppuscoli parlamentari che si mettono a metà strada, rendendosi indispensabili. E questo è niente, rispetto a quel che accadrà con il proporzionale.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati