Ma fior di filosofi hanno creduto in Dio

di Pier Giuseppe Levoni

 

Ops! Chiedo venia al Direttore  di Voce per aver  fatto ricorso a un termine  astratto, a un concetto, che  dovrebbe avere la sua origine  nella corrispondente “idea” lassù  nell’Iperuranio platonico.  Che diamine! Le astrazioni  vanno bene per “costruire un  pensiero universale”, per ragionare  in modo che ci si comprenda  fra gli umani, ma finiscono  per cristallizzare la realtà  che è ben più complessa e non  può essere inquadrata da schemi  come il principio di non  contraddizione.  Vuoi mettere la razionalità  di Platone con il pensiero simbolico  che riesce a cogliere le  differenze tra due bottiglie che  alla ragione sembrano uguali e  giustifica il quesito leopardiano  sulla luna che brilla in cielo  non si sa perché? Basta allora  con la pretesa della ragione di  ordinare le “essenze”, cioè di  pervenire alla verità! Basta con  una concezione cristiana che  ritiene l’anima capace di attingere  le idee, magari anche quella  di Dio. La verità non esiste,  “altro non è che una somma di  relazioni inventate dagli uomini  che dopo un lungo uso diventano  canoniche e vincolanti”. 

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