di Antonio Manzini - Edizioni Chiarelettere 2016

Orfani bianchi

Famoso soprattutto per il suo personaggio Rocco Schiavone e per i gialli tutti italiani che costruisce con abilità di sceneggiatore, in questo libro Antonio Manzini si cimenta in una storia completamente diversa, anche se comunque pervasa da un’atmosfera di tristezza e solitudine che si avvicina molto al noir.

 

Mirta è una giovane moldava costretta per lavoro a vivere a Roma, dove fa le pulizie nei palazzi insieme ad altre sfortunate e sfruttate come lei, straniere malviste e criticate che arrivano a sera dopo ore di durissimo lavoro senza neppure il conforto di un’amicizia sincera. L’unica sua ragione di sopravvivenza è il figlio Ilie che ha lasciato alla madre anziana, a migliaia di chilometri di distanza. Le mail, tutte senza risposta, che Mirta invia al figlio adorato raccontano le sue giornate da badante prima e da donna delle pulizie dopo: la donna cerca di mascherare le delusioni, i soprusi, le ingiustizie descrivendo al ragazzino i fatti bizzarri e assurdi di cui è protagonista, senza perdere mai di fronte a lui la speranza, la certezza che un giorno non troppo lontano le cose andranno meglio e forse addirittura potrà farlo venire a Roma con sé, per una nuova vita in cui non si lasceranno più. Le vicende di Mirta si susseguono con un’angoscia sottile che pervade le pagine, in un crescendo apparentemente lineare, ma che sfiora a ogni istante il punto di rottura, nell’attesa dell’evento che farà crollare tutto.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati