L’apparenza delle cose

di Elizabeth Brundage - Bollati Boringhieri 2017

E’ un romanzo bellissimo, struggente e appassionante, che unisce in modo quasi magico una tensione da thriller e un’accurata indagine psicologica. Siamo a Chosen nello Stato di New York, alla fine degli anni Settanta: in un gelido pomeriggio invernale George Clare, ambiguo ed elegante professore di Storia dell’Arte al college locale, torna a casa e trova la moglie barbaramente uccisa con un’accetta nel cranio. La figlia di tre anni è nella stanza accanto, tutto è pulito e in perfetto ordine, non vi sono impronte né oggetti fuori posto, non vi è neanche tutto quel sangue che ci si aspetterebbe in una situazione del genere.

Nella cittadina si dice che quella casa sia stregata: soltanto un anno prima infatti i proprietari, dopo il fallimento della loro fattoria, si erano uccisi lasciando soli i tre figli, Cole, Waddy e Eddy, che erano andati a vivere da uno zio e avevano cercato ognuno a suo modo di sopravvivere alla tragedia. Ma è George il primo a essere sospettato, dal momento che molti particolari della sua vita sono oscuri e la sua freddezza pare quasi accusarlo dell’omicidio. 

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