Divorare il cielo

"Se avessi avuto con me le mandorle di Bern, le avrei cercate, per affondarci le mani e sentire il calore che forse emanavano ancora, ma erano state buttate da un pezzo. Di lui non mi restava nulla, soltanto una memoria ogni giorno meno nitida, insieme alla vergogna per come l’avevo costretto a baciarmi l’ultima sera.” Teresa fin da ragazzina passa le estati a Speziale, un piccolo paese della Puglia immerso in una natura a volte aspra e difficile da domare e da capire, ma sempre ricca e affascinante. Come il padre, non vede l’ora di lasciare Torino per vivere qualche mese con la nonna e gli anziani custodi della casa di famiglia, mentre la madre rimane in città. Dopo che una notte sono entrati di nascosto nel suo giardino per fare il bagno in piscina e sono stati cacciati a sassate da suo padre, Teresa conosce “i ragazzi della masseria”, che abitano in una sorta di comune, sono vegetariani, credono nella reincarnazione e soprattutto sono molto religiosi e con la guida del padre di uno di loro cercano di vivere secondo il Vangelo.