Primavera di code e viole

Se fosse veramente primavera non mi sentirei così. Se fosse che è ricominciato il ciclo della stagione forse mi rispunterebbero le forze. Invece no. Ma è bene accontentarsi. Ad esempio, del fatto che sabato sono riuscita ad andare alla farmacia dell’ospedale a farmi dare le medicine che solo loro mi danno e, questa volta, i foglietti che ho presentato erano quelli giusti dopo due volte che ci avevo provato. Questo non va bene, questo è scaduto, e io che annego in tutte le mie carte e sento che non riesco a tenere sotto controllo la complessità della vita, io cado in uno sconforto vicino alla depressione. 

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