Mi ha detto che si era decisa a telefonarmi perché, in quello che aveva letto su Voce, troppi rimpianti, troppa malinconia aveva trovato e mi chiedeva come stavo.
Scusa, chiedo scusa, ma quando mi concentro a cercare nella testa qualche cosa di vero, lì cado. Non riesco, come vorrebbe “la Nina” (Carlo Alberto Contini, ndr), a parlare di politica, non riesco a polemizzare, solo mi viene di esprimere qualche moto che, senza volere, si attacca al passato. E’ lì che penso di condividere qualche cosa come quel famoso tale che di ricordi ne ha fatto cartelle e cartoline, immagini che ciascuno cerca, a gara, di riconoscere. Con lei abbiamo lavorato, se non insieme, certo fianco a fianco e molte cose sono state importanti, cariche di energie, e anche riconosciute.