La borsa delle parole

Ovvero, quattro tormentoni insopportabili del 2017 Fake news - Generalmente non sono favorevole all’uso di termini inglesi al posto di quelli italiani, ma devo ammettere che, per una volta, sono contento che i media abbiano deciso di chiamare le notizie infondate fake news e non bufale, come facevano prima, infangando l’immagine di una delle eccellenze gastronomiche italiane più apprezzate nel mondo. Uno dei problemi della fake news è che il lettore, visto il tenore delle notizie pubblicate dai media, normalmente tra il tragico e il disastroso, di fronte ad una notizia finalmente positiva tende inevitabilmente a guardarla con sospetto. Un sospetto a volte fondato. Ad esempio: politica “Niente indagini per la Raggi: l’avviso di garanzia riguardava la lavatrice appena acquistata”; nuove tecnologie “Smarthone, con la ricarica del credito si ricarica anche la batteria”; sport  “Raikkonen sorride”. 

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