Dieci segni che fa troppo caldo

Non so voi, ma  oltre al fatto che l’inventore del condizionatore meriterebbe il Nobel, a me questo caldo africano persistente e siccitoso ricorda un bellissimo film di animazione del 2011, “Rango”: il cui protagonista, un camaleonte vagabondo, approda in un cittadina di nome Polvere, dove si combatte una vera e propria guerra per l’acqua.  

 

Con i letti dei fiumi più vuoti dei nostri portafogli e l’agricoltura con prospettive da Pd, vorremmo gridare, in un urlo liberatorio: “Non piove, governo ladro!”. Il fatto è che lo spettro del global warming, improvvisamente, comincia ad avere conseguenze tangibili anche per il quivis de populo: e così, adesso, ad avere problemi di liquidità non è soltanto chi ha il conto in rosso e diventa preziosa persino la classica goccia nell’oceano (anzi, tutti vogliono sapere di quale oceano si tratta). Alle feste di fine anno scolastico, poi, la gente non vede l’ora che qualcuno lanci un gavettone e i se si scopre che un torrente è ancora pieno d’acqua, i media parlano  subito di torrente benefico. La prima cosa da fare in  una situazione del genere, ovviamente, è evitare gli sprechi. I modi sono tanti, ma noi vogliamo suggerirvene un paio che forse vi erano sfuggiti: l’acqua utilizzata dalla lavatrice, ad esempio, è perfetta per depurare l’organismo, perchè lava lo stomaco; e all’autolavaggio fareste bene a lasciare finestrini aperti, così, con la stessa acqua, lavate anche gli interni. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati