Approvato dalla Giunta il Piano urbano mobilità sostenibile

La mobilità a Carpi farà Pums?

In fatto di spostamenti, l’auto è sempre la preferita dai Carpigiani, ancora più della bicicletta, i mezzi pubblici interessano appena il 6 per cento della popolazione e la eventuale disponibilità ad acquistare spazi pubblici per la sosta in strada allo scopo di finanziare una riqualificazione del quartiere di appartenenza è decisamente minoritaria.

Sono alcune delle conclusioni alle quali è arrivato un sondaggio preliminare allo sviluppo del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) approvato in questi giorni dalla Giunta, secondo il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015 dalla Regione e dai Comuni che hanno aderito all’accordo per la qualità dell’aria.

Quell’adesione ha comportato, per il Comune di Carpi, l’introito di un contributo regionale di 13 mila euro: 8 mila 640 sull’esercizio 2016 e il resto sul 2017. La prima tranche di contributo è stata utilizzata dall’Amministrazione comunale per pagare il lavoro commissionato allo studio Sisplan di Bologna, che ricorre da tempo negli incarichi del Comune di Carpi in materia di viabilità. 

Le linee del Piano approvate dalla Giunta contengono in primo luogo una fotografia dello stato di fatto e registrano le modalità di spostamento più utilizzate, la percezione del sistema attuale di mobilità, la gerarchia delle criticità e, novità importante, la disponibilità ad acquistare un posto auto su strada come forma di finanziamento per la riqualificazione del proprio quartiere. Il documento prodotto da Sisplan si basa su più di 1.200 contatti effettuati fra il 13 e il 19 settembre scorsi. Consistevano in telefonate e questionari somministrati in busta chiusa e solo il 13 per cento si sono tradotti in interviste complete. Lo studio ha preso in esame in particolare il quartiere di via Colombo per la sperimentazione della zona 30 di cui si parla da diversi anni, concentrandovi un terzo circa dei contatti.

A dispetto delle mille campagne pro bici e trasporto pubblico, è risultato che il 38 per cento degli spostamenti avviene ancora con l’auto che prevale per tutte le tipologie (lavoro, studio, acquisti, accompagnamento a scuola). Di conseguenza, la velocità delle auto risulta il problema principale per la mobilità, seguita dalla sicurezza degli attraversamenti pedonali. Analogo verdetto negativo viene dalla domanda sugli spostamenti in bus: il 94 per cento non li utilizza, mentre fra gli utenti il rilievo principale al trasporto pubblico riguarda la bassa frequenza dei passaggi.

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