La curiosa ricostruzione dell'indennità riconosciuta ai lavoratori insorti

Poi ci fu il premio di Liberazione

Gli indennizzi corrispondevano a un mese di stipendio. Furono esclusi gli epurati

di Gianfranco Guaitoli

L’anno 1945 è quello della fine della guerra (in Italia),  dei tre governi che si succedettero (repubblicano  fascista, interalleato e democraticamente eletto) al  governo della città e dell’inizio della rinascita politica, sociale  e industriale di Carpi e dell’intero Paese.  In precedenza, e fino alla liberazione (22 aprile), la Municipalità  cittadina era stata guidata da un Commissario prefettizio,  Volturno Bonacorsi, assistito dal Consiglio comunale e  nominato dal Prefetto di Modena, Girgenti.  A Carpi, sempre nel periodo bellico, si trovava una Compagnia  della Guardia nazionale repubblicana forte di 65 uomini  (provenienti dalla già disciolta Mvsn, la Milizia volontaria per  la sicurezza nazionale, più comunemente conosciuta, come  “camicie nere” e dalla Pai, cioè Polizia Africa italiana) comandata  dal capitano Giulio Silvestri. C’erano anche  un distaccamento di uomini delle Brigate Nere  della Brigata Mirko Pistoni e l’Orstkommandatur  germanica (Comando di zona), della quale  facevano parte anche una trentina di uomini di  quelle truppe ausiliarie che dalla popolazione  carpigiana venivano spregiativamente chiamate  “Mongoli”, ma che erano in realtà disertori  dell’Armata Rossa provenienti dal Turkestan e  dal Kazakistan e arruolati nella Wehrmacht. In  città era poi presente il Partito fascista repubblicano,  sistemato nella Casa del fascio, già palazzo Brusati (oggi  sede della Fondazione Cassa di Risparmio) diretto dal reggente  del Fascio repubblicano Carlo Alberto Ferraris che era anche il  Vicedirettore della fabbrica Magneti Marelli.  Il giorno 22 aprile arriva dunque a Carpi una compagnia di  militari americani e, a nome degli Alleati, il loro comandante,  capitano Taylor, assume il comando militare e il controllo  civile della città. Il comando della Brigata partigiana “Diavolo”,  protagonista della lotta di liberazione, si insedia il giorno  successivo. Fra le prime entità civili democratiche che vengono  ricostituite c’è la Camera del Lavoro nella sua vecchia sede di  via Trento e Trieste. Questo governo militare rimane in carica  poco tempo. Già il 26 aprile viene infatti insediato il nuovo  Consiglio comunale di Carpi e Bruno Losi, di Limidi, viene  eletto Sindaco di Carpi. 

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