Un particolare architettonico che nasconde una vicenda poco conosciuta

L’arco gotico dei Protestanti

Il 7 settembre 1889, davanti al notaio Gasparo Tirelli, nel suo studio di via Berengario 6, il possidente Gaetano Ferrari sottoscrive l’atto di vendita di una casa di sua proprietà, con annessi cortile e bottega, che da corso Alberto Pio, civico 64, arrivava fino alla via di Mezzo, l’attuale via Giulio Rovighi. Si tratta dell’immobile tuttora esistente della Farmacia Operaia che chiude il Portico del Grano con uno strano arco gotico, sormontato da due finestre con balconcino nello stesso stile. L’acquirente si chiama George B. Taylor, è originario di Richmond, in Virginia, e risiede a Roma. Nell’atto viene definito “letterato”, ma è molto di più: Taylor è infatti un pastore protestante, il massimo esponente in Italia della Chiesa battista che dal 1870, a Roma appena annessa al Regno d’Italia, ha stabilito la propria base per l’evangelizzazione della Penisola. Ed è proprio a nome della Convenzione battista degli Stati Uniti d’America – così viene definita nell’atto, ma più propriamente si trattava dell’Unione cristiana apostolica battista, Ucab, creata nel 1884 per riunire il ramo inglese e quello americano – che Taylor sottoscrive il rogito di acquisto dell’immobile, così come si trovava, “…cogli annessi e connessi, serrande interne, esterne, telai a vetri e cristalli e cogli infissi di qualsiasi specie”. Sotto l’atto di cessione ci sono le firme dei due testimoni. Uno si chiama Odoardo Garbesi, definito “agente panettiere”. L’altro è un nome ben più noto, in città, perché si tratta di Alfredo Bertesi, qui citato come “commerciante”. È proprio lui: il futuro senatore socialista, all’epoca membro della Società operaia di Mutuo soccorso, organizzatore delle prime cooperative di consumatori e, in quello stesso 1889, fondatore dell’Associazione dei lavoratori di Carpi.

Ricordiamoci di questo “testimone”, perché la sua presenza a quel rogito spiega un risvolto molto particolare della storia della città tra Otto e Novecento, l’intreccio tra anticlericalismo, predicazione evangelica e nascente movimento operaio e socialista. Oltre, ovviamente, all’insolito stile gotico di quell’edificio.

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