Prosegue il programma di formazione europea Erasmus+ per gli insegnanti dell’istituto Vallauri di Carpi: alcuni docenti sono infatti appena rientrati da Olanda, Inghilterra e Islanda, portando con sé un bagaglio di novità e voglia di fare. Partiti a turno in piccoli gruppi, hanno potuto soggiornare in uno o più paesi dell’Unione europea, visitando scuole, biblioteche e musei o assistendo a seminari tematici per apprendere nuovi strumenti utili all’insegnamento. «Sono progetti bellissimi e molto importanti per noi insegnanti – commentano i docenti coinvolti –, per capire il sistema scolastico dei paesi a noi vicini, come vengono affrontati i problemi che anche noi dobbiamo fronteggiare, quali siano i metodi di insegnamento, cercando di immaginare un rinnovamento della nostra scuola».
La linea comune, ascoltando i loro racconti, è quella di una maggiore autonomia e libertà di scelta dei ragazzi concessa nei paesi nordici rispetto all’Italia, a partire dall’offerta formativa: spesso e volentieri il programma viene scelto dagli stessi ragazzi, sulla base dei propri interessi e delle proprie inclinazioni, a fronte di pochi esami obbligatori.
Tale autonomia si riflette poi nella vita scolastica di tutti i giorni: in Islanda, ad esempio, «…ogni studente assiste alle lezioni e svolge i compiti con il proprio computer, che si porta sempre appresso: è tutto digitalizzato», spiegano Emanuela Croci e Annalisa Blé, che hanno soggiornato a Reykjavik. Anche in Inghilterra però, gli studenti svolgono le attività scolastiche con maggiore indipendenza e responsabilità: «Lavorano molto in gruppo, sono abituati a confrontarsi con i compagni – aggiungono Chiara Lugli e Roberta Righi, di rientro da Londra –. Gli stessi insegnanti tendono a responsabilizzarli, dando loro una consegna e lasciando tempo e spazio per portarla a termine nel modo che preferiscono».