Una vera e propria audizione in Consiglio con l'aula gremita

Il governo Ausl si è spiegato

E' stato una sorta di audizione del governo provinciale della sanità il passaggio – in un’aula consiliare gremita di medici, infermieri e volontari – del Direttore generale dell’Ausl, Massimo Annicchiarico, accompagnato dai “ministri”, Stefano Toscani (Dipartimento emergenza urgenza), Gerardo Bellettato (Servizio attivit. tecniche) e Fabrizio Starace (Dipartimento salute mentale), con i “prefetti” distaccati al Ramazzini, Nicoletta Natalini, direttrice dell’Ospedale, e Stefania Ascari, direttrice del Distretto sanitario. E già all’indomani è partito dalle cronache e da alcuni schieramenti politici il coro sulle aspettative deluse, in un quadro di dialogo tra sordi che si ripete immancabilmente, al di là dell’alternarsi dei Direttori generali considerati, evidentemente, tutti uguali. Lacune e criticità ci sono, ne ha denunciate un bel po’ lo stesso sindaco Alberto Bellelli. E in apertura l’Assessore alla Sanità, Daniela Depietri, nel dare lettura di un comunicato della Cgil sui problemi di personale dell’Ausl, aveva dato l’impressione di una Giunta tutta appiattita su posizioni antagonistiche e rivendicative.

La seduta consiliare, tuttavia, non è parsa il consueto muro contro muro che si è registrato in occasione, per esempio, dei passaggi dei predecessori di Annicchiarico, Giuseppe Caroli e Mariella Martini, evocati dal consigliere Cristian Rostovi per il ricordo della loro arroganza, il primo, e insignificanza, la seconda. E non c’era neppure il clima che accompagna di solito la lettura data dall’Assessore alla Sanità di turno di una qualche fredda risposta calata dai piani alti dell’Azienda a questa o quella magagna sanitaria denunciata dalle forze politiche carpigiane. Questo perché i problemi li ha un po’ stemperati proprio la decisione dello stato maggiore dell’Ausl di venire a spiegare con pacata umiltà la mole e complessità di fattori dai quali dipende la gestione della sanità pubblica. Il che ha fatto capire, o almeno questa è stata la sensazione che molti ne hanno ricavato, che proprio sull’assenza di informazioni precise si basano spesso le polemiche che infiammano il Consiglio comunale e le cronache cittadine. Due esempi su tutti. 

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