Le liste delle formazioni principali rigorosamente gestite dal centro

Politiche: uno schiaffo al territorio

Modena piange, Bologna  si lamenta, forse Reggio sta un  po’ meglio, grazie a Delrio, ma  di certo Carpi non ride. I cingoli  di Matteo Renzi sono passati  su speranze e ambizioni dei  cosiddetti “territori”, per pilotare  e paracadutare le candidature  secondo logiche squisitamente  romane. Poi, l’agilità fantasmagorica  della lingua toscana nella  quale si riassume il personaggio,  gli permette di ribattere a chi lo  stuzzica sul criterio della fedeltà  cieca e pretoriana che ha guidato  le sue scelte: “Guardate che  qui non si tratta di fedeltà, ma di  lealtà”. Mai prima d’ora le passeggiate  fra i fornelli delle Feste  dell’Unità si erano rivelate così  strumentali, così subdolamente  asservite al fine ultimo: Modena  serbatoio di voti, zitti e mosca. O,  per dirla con la frase di un sindaco,  riportata da un quotidiano,  “…ci tratta come grigliatori  di salsicce alle Feste dell’Unità,  che mugugnano, ma alla fine  ingugnano”.  Qui si parla di Pd, ovviamente,  che da queste parti  qualche cosa conta, sempre che  a forza di tirare, la corda delle  appartenenze e degli affetti  storici non finisca per spezzarsi.  Perché è una bella sfida, per  la base piddina di Modena e  Carpi, ritrovarsi Beatrice Lorenzin  al collegio uninominale  della Camera. Al plurinominale  la lista comprende invece in  apertura Piero Fassino, che  è un omaggio alla tradizione,  seguito da Carla Cantone da  Pavia, battagliera sindacalista dei  pensionati della Cgil, Andrea  Rossi, reggiano, sottosegretario  alla presidenza della Regione,  e Barbara Paron, sindaca di  Vigarano Mainarda.  All’uninominale del Senato  c’è Vanna Iori da Poviglio,  docente universitaria, esponente  del terzo settore, fondatrice  dell’Osservatorio famiglie del  Comune di Reggio Emilia.  Al proporzionale dell’immenso  collegio senatoriale che va  da Modena a Piacenza la lista  è aperta dalla ministra dall’Istruzione,  Valeria Fedeli, seguita  da Matteo Richetti,  ben conosciuto braccio sinistro  (nel senso di usato meno di altri)  di Matteo Renzi, e Paola  Boldrini, ferrarese di Occhiobello,  laurea in Pedagogia.  L’unico carpigiano in gara  per il Pd è Edoardo Patriarca  che all’ultimo è stato dirottato  dal proporzionale della Camera  nel collegio che comprendeva  anche Carpi all’uninominale al  Senato per la zona di Sassuolo  dove si prenderà molti rischi.  

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