Sull'autorizzazione della Regione alle esplorazioni del sottosuolo

Paure a confronto in Consiglio

Sono state tre distinte paure, quelle che si sono confrontate l’altra sera in Consiglio comunale quando si è trattato di discutere l’ordine del giorno del Sindaco che esprimeva le preoccupazioni dei Comuni dell’area Fantozza per le prospezioni sotterranee preliminari alla ricerca di idrocarburi, autorizzate dalla Regione.

C’era in primo luogo la paura diretta, esplicita, dichiarata dei 5 Stelle attraverso la consigliera Monica Medici di attività di ricerca che finiranno inevitabilmente per tradursi in pozzi e scavi e che fin d’ora avrebbero ricadute, prima ancora che di tipo sismico, sull’agricoltura e sull’ambiente, sulla stabilità di argini e canali assoggettati a microvibrazioni i cui effetti sarebbero accentuati dalla siccità; su centri storici con costruzioni antiche, anch’esse a rischio per le vibrazioni che, ha riportato la Consigliere dalla Commissione Ichese, «…se non inducono i terremoti, possono però innescarli» in forma di concausa. C’era poi la paura, tutta politica (“elettorale”, l’ha definita Cristian Rostovi di Fratelli d’Italia An) di Sindaco e Giunta di farsi travolgere da una eventuale ondata di opinione pubblica contraria alle autorizzazioni regionali, al punto da adottare la tattica dell’attacco – la mozione “preoccupata” la presento io, prima ancora che me la imponiate voi – come migliore arma di difesa. E c’era infine la paura, espressa soprattutto da Giorgio Verrini di Carpi Futura e dallo stesso Rostovi: quella che in questo rimpallo fra preoccupazioni più o meno genuine dell’Amministrazione e spauracchi ventilati alla loro maniera dai 5 Stelle (inevitabili i riferimenti emersi nel dibattito a scie chimiche e campagna antivaccinazioni) si finisca per fomentare atteggiamenti irrazionali e antiscientifici nelle popolazioni. E questo, senza neppure che si sia pensato di istituire una Commissione consiliare che, ascoltando tecnici ed esperti, potesse entrare nel merito delle effettive conseguenze di ricerche che è comunque azzardato collegare ai terremoti; che non preludono al famigerato fracking, la frantumazione idraulica delle rocce sotterranee vietata dalla legge italiana; e che (la sottolineatura è di Verrini) potrebbero perfino avere benefici effetti su un’economia locale alla canna del gas, verrebbe da dire con una battuta.

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