Nella lista e allo sportello di ascolto

Ferrarini in Microcredito: per Benatti c’è conflitto in Carpi Futura

Ha avuto uno strascico extra Consiglio la bocciatura dell’emendamento letto in aula da Paolo Pettenati, di Carpi Futura. Il consigliere di Forza Italia, Roberto Benatti, ha scritto infatti una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Davide Dalle Ave, ripresa da un quotidiano on line di Modena, per esprimere il proprio “disappunto” per le continue richieste avanzate dagli esponenti di Carpi Futura nei dibattiti sul bilancio o sulla destinazione degli avanzi di “aumentare i fondi destinati al microcredito”.

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Le richieste in questione, sottolinea il Consigliere, oltre a far perdere “due ore di dibattito consiliare sul tema”, prenderebbero spunto dalla contiguità esistente tra la lista civica e un “esponente di spicco del microcredito nazionale e locale”, candidato per Carpi Futura alle ultime amministrative e del quale “…è nota la presenza e partecipazione in qualità di esperto a tutte le sedute di bilancio in Commissione”, oltre a far supporre “…che partecipi direttamente alla stesura dei documenti e degli interventi dei Consiglieri civici in materia di bilancio e microcredito”. Il Consigliere precisa nella lettera che nessuno metterebbe in dubbio le qualità personali, l’onestà, il disinteresse “del suddetto eponente civico” e che la sua attività venga svolta per scopi nobili e senza fini di lucro. C’è però di mezzo il consenso, continua Benatti, che può derivare dal “maneggiare una leva così potente come il denaro per i più bisognosi”.

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Ed è la ragione per la quale questa attività, quando si utilizza denaro pubblico, dovrebbe essere svolta “…nella più completa, totale e assoluta apoliticità e distanza dagli amministratori”. Ne deriva, sottolinea sempre Benatti, che chiedere continuamente, come fa Carpi Futura, di destinare soldi pubblici – un milione, all’ultima seduta consiliare – per finanziare “…attività sociali private promosse e gestite da un esponente della stessa lista”, pur essendo una scelta legittima se valutata con il codice penale, “…non lo è di certo dal punto di vista dell’opportunità politica e sociale”. 

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