L'allestimento del Csac di Parma chiude l'anno del cinquantesimo

Il racconto del Sessantotto

1968 Un anno è il titolo dell'esposizione curata dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, creato proprio in quella data. Documenta i cambiamenti avvenuti in materia di corpo e ambiente

È stato un anno chiave per la storia del Novecento, un vero e proprio fenomeno socio-culturale che ha interessato un po’ tutto il mondo. Stiamo parlando del 1968 al quale lo Csac (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) dell’Università di Parma dedica una mostra intitolata, appunto, “1968. Un Anno”. L’allestimento, che è stato inaugurato sabato scorso all’Abbazia di Valserena e rimarrà allestito fino al prossimo 4 agosto, rappresenta un lungo racconto che si concentra su quell’anno rivoluzionario. Il primo nucleo dello Csac nasce proprio nel 1968: oggi il Centro vanta una raccolta di oltre 12 milioni di pezzi originali nell’ambito della comunicazione visiva e della ricerca artistica e progettuale italiana, a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio suddiviso in cinque sezioni: Arte, Fotografia, Media, Progetto e Spettacolo. La mostra vuole far emergere le trasformazioni nel sistema della comunicazione, i mutamenti socio-antropologici (nuovi miti e nuovi riti) e una nuova riflessione sul corpo e sull’ambiente, che esplosero quell’anno. Ambiti e linguaggi differenti sono affiancati per affrontare le contaminazioni e la coesistenza di differenti culture.

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