La Settimana della Moda di Milano fra passerelle, eventi e spettacolo

Un'esplosione di creatività

Neppure la polemica sul lavoro nero innescata dal New York Times è riuscita a guastare la festosa kermesse

Per quali motivi sarà ricordata questa edizione della Settimana della Moda di Milano? Tanti. Innanzitutto la polemica accesa dal NewYork Times che ha accusato la moda italiana di non essere etica e di sfruttare gli operai riferendosi ad alcuni episodi di lavoro nero in Puglia. Accuse rimandate al mittente da Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana nel discorso di apertura dei Green Carpet Fashion Awards Italia, organizzati dall’ente con il supporto di Eco- Age di Livia Firth (moglie dell’attore inglese Colin Firth). L’evento, giunto alla sua seconda edizione, ha premiato le aziende, i marchi, gli imprenditori e i personaggi della moda che si impegnano attivamente a favore di eco-sostenibilità ed eticità del lavoro nella produzione di capi di abbigliamento. Alla serata, che domenica 23 settembre al Teatro alla Scala ha chiuso la fashion week milanese, hanno partecipato diverse star internazionali: dalle attrici Cate Blanchett e Julienne Moore alle top model Cindy Crawford ed Elle McPherson, dagli stilisti Donatella Versace e Pierpaoli Piccioli (Valentino) agli imprenditori Renzo Rosso e Diego Della Valle. Obiettivo di Milano Moda Donna, che si è svolta dal 18 al 24 settembre, era accendere i riflettori sulle collezioni femminili della primaveraestate 2019 con circa 140 sfilate e più di 40 eventi privati. Ma c’è chi è riuscito a unire le due cose, la sfilata e l’evento: Emporio Armani ha fatto “decollare” le sue creazioni nell’hangar dell’aeroporto di Linate, con un concerto del cantante inglese Robbie Williams che ha stregato tutti. Mentre Vogue Italia ha celebrato i 60 anni di carriera di Mina con un party per mille invitati, al cinema Manzoni, dove si sono esibiti i Maneskin. E come dimenticare la parata di stelle che ha calcato la passerella di Dolce&Gabbana? Tra queste: Monica Bellucci in pois bianchi sul nero, Carla Bruni in tailleur broccato, la famiglia Rossellini capitanata da Isabella, le intramontabili Helena Christensen ed Eva Herzigova e tanti altri vip più o meno noti. Le sfilate sono state un’overdose di creatività con tessuti high tech, plastiche, sete metalliche e preziosissimi ricami scintillanti. Si va dalle trasparenze luccicanti di Ermanno Scervino al romanticismo dei colori pastello di Alberta Ferretti, dal glamour di Versace all’active wear romantico di Blumarine. Moschino porta il back stage dell’atélier in passerella con abiti a forma di forbici, metri da sarta e rotoli di tessuto indossati come accessori, mentre Prada fa rivivere stampe e motivi degli anni Settanta. Il grande assente? Gucci che ha preferito partecipare alla Settimana della Moda di Parigi. Ma, si dice, all’edizione di febbraio tornerà a Milano.      

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