Meno espositori dal distretto anche nell’ultima edizione, chiusa il 23 giugno

Pitti Bimbo non è più di Carpi

Il settore soffre più dell’Uomo e della Donna del ristagno del mercato interni. Si guarda all’export e si fa tutto per attirare l’attenzione dei buyer stranieri

Dopo l’Uomo, la Fortezza da Basso di Firenze ha ospitato il Bimbo con l’87esima edizione del salone dedicato al childrenswear organizzato da Pitti Immagine. Pitti Bimbo è andato in scena dal 21 al 23 giugno presentando le collezioni primavera-estate 2019. E anche per i piccoli, che si vestono sempre di più come i grandi, sarà un’estate optical in linea con il tema della fiera: “Pop. Pitti Optical Power”.

 

Secondo i numeri ufficiali diramati dallo staff di Pitti, la rassegna è in linea con l’edizione estiva dell’anno scorso e ha raggiunto un quota di circa 5 mila 300 compratori per un totale di 10 mila visitatori. Come sempre poco prima dell’apertura del salone Smi (Sistema Moda Italia) ha diramato i dati relativi al 2017 dell’industria italiana della moda bimbi. L’anno si è chiuso senza grandi sussulti: il fatturato ha superato 2,8 miliardi di euro (più 1,9 per cento), trainato dall’export (più 3,1 per cento) che ora sfiora il 38 per cento di peso sui ricavi, di gran lunga inferiore alla moda maschile e femminile ma da anni avviato sulla strada della crescita (era il 32 per cento nel 2012). Proprio l’incremento delle esportazioni rappresenta la sfida più grande del settore. 

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