Un contratto di cessione di attività dimostra che il settore era già attivo in città nel 1893

Ottocento: ed era già maglieria

Occorrerà forse spostare un poco più all’indietro, le lancette dell’orologio che scandisce la storia della maglieria a Carpi. Collocando l’inizio dell’avventura tessile che tanto ha dato alla città negli ultimi settant’anni non più nell’immediato secondo dopoguerra, ma addirittura alla fine dell’Ottocento. E la galleria delle pioniere – Maria Martinelli, Rachele Benetti, Ada Cucconi, Cinzia Nora per la camiceria – dovrebbe ora arricchirsi di altri nomi: quelli di Fortunata Galli e della ditta Iotti e Corradini. Per la verità, una figura ulteriore, abbastanza in ombra, ma decisiva per le vicende del settore, consentirebbe di retrodatare le origini della maglieria carpigiana agli anni Venti del Novecento. Si tratta di Carmela Bertolucci, madre di Renato Crotti che di lei parla nel proprio libro autobiografico, senza mai farne il nome. Già nel secondo decennio del secolo scorso eseguiva a macchina capi in maglia nella sua “Casa della Lana” aperta in corso Alberto Pio. Come retrobottega e magazzino necessari a quell’attività aveva affittato un locale in via Giulio Rovighi. 

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