I saloni di Pitti Immagine si chiudono con Pitti Filati, la manifestazione dedicata alle imprese del settore filatura per la maglieria. Un comparto che, secondo le stime di Confindustria Moda, ha chiuso il 2017 con ricavi a 2,8 miliardi di euro, in sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, ma in leggero calo rispetto ai dati 2014 e 2015. In lieve flessione (meno 0,4 per cento) anche l’export, che si è attestato su 824 milioni di euro. L’andamento delle esportazioni, tuttavia, sarebbe in miglioramento: i dati Istat relativi al primo trimestre 2018, infatti, restituiscono una crescita del 5,5 per rispetto allo stesso periodo del 2017.
L’83esima edizione di Pitti Filati è andata in scena alla Fortezza da Basso di Firenze da mercoledì 27 a venerdì 29 luglio presentando le tendenze dei tessuti e dei filati per la stagione autunno-inverno 2019-20 di 129 aziende, di cui 27 straniere. Nonostante sia una fiera più “tecnica” rispetto a Pitti Uomo e Pitti Bimbo, quella che attira meno curiosi, blogger e trend setter, per gli addetti ai lavori (stilisti, buyer, filatori, imprenditori, agenti) è forse la più importante perché rappresenta un osservatorio sui trend del futuro e su come dovranno essere impostate le collezioni. Presentando l’eccellenza della filatura per maglieria su scala internazionale, attira inoltre i designer dei più prestigiosi marchi di moda che arrivano a Firenze in cerca di input e suggestioni creative per cominciare a disegnare i prodotti.