Giro d'orizzonte su un mercato vitale per l'Italia, nei giorni del Cpm

Rublo in calo, la Russia torna

MOSCA (dal nostro corrispondente Gian Luca Nicolini) – Si sono tenute ultimamente alcune fiere abbastanza importanti, in Russia, per il comparto export italiano. La più rilevante è stata il Prodexpo, fiera dedicata al settore agro alimentare, dove mai come in questa edizione, si sono visti clienti e basi di contratti importanti. In questi giorni, poi, in una zona storica di Mosca, come tutti gli anni prima del Cpm, ditte del settore tessile abbigliamento per lo più russe, stanno esponendo i loro prodotti, dalle macchine per la lavorazione di maglieria e tessuti, a quelle per cucire, tagliare e stirare. La partecipazione è stata importante, ma già lo scorso anno si era visto, durante questa fiera, una ripresa degli acquisti, che poi si era protratta al successivo Cpm. Fra l’altro quest’anno saranno presenti molte più aziende russe rispetto alle edizioni scorse, in apposito padiglione, e molte aziende di qui hanno managerialità europea per lanciare i loro prodotti non solo in Russia, ma anche nel mercato ex sovietico (per non dire tuttora filo sovietico) che è oramai una grande realtà nella quale non esistono dogane e va dalla Russia al Kazakistan alla Bielorussia all’Uzbekistan, fino alle porte della Cina. Un mercato che comprende circa duecento milioni di persone. Nel settore abbigliamento si inizia a respirare una certa euforia, grazie al calo del rublo rispetto all’euro, all’innalzamento del costo del petrolio e già durante il Pitti, e dopo ancora a Berlino, i buyer Russi sono tornati a visionare le collezioni e a fare ordini. Questo comporterà sicuramente un buon afflusso al prossimo Cpm, e molte aziende ne saranno beneficiate, soprattutto quelle che ormai hanno solidi rapporti con la clientela e una presenza ben radicata nel territorio. Sotto il profilo economico la Russia si è “tirata su” molto bene dalla recessione e dall’embargo ancora in vigore (a tutto beneficio dei Tedeschi), e dalla crisi del rublo (nei giorni scorsi si è scesi sotto quota 60 contro euro): grazie a una oculata gestione delle riserve da parte della Banca Centrale e allo sviluppo di produzioni locali si stanno riaprendo tutti i settori. Di recente, il Vice Primo ministro russo Dvorkovich, presso l’Ambasciata italiana e di fronte a operatori italiani produttori in Russia, ha ribadito che il paese andrà avanti “… nella sostituzione delle importazioni e faremo ancora di più per poter attrarre il flusso di investimenti esteri, stimolando il trasferimento di tecnologia verso la Russia”. 

 

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