La pinacoteca di Carpi? È tra Modena e Ferrara

Nella collezione Assicoop pittori e scultori carpigiani di Otto e Novecento

C’è una raccolta d’arte, appena fuori le porte di Carpi, che ospita un tale numero di opere di artisti carpigiani che potrebbe a giusto titolo definirsi una pinacoteca più fornita e più rappresentativa di quella che i musei civici cittadini potrebbero mettere in mostra, almeno per quanto riguarda la pittura e la scultura tra Otto e Novecento. È la collezione di Assicoop Modena e Ferrara che, ospitata in parte presso gli uffici modenesi dell’impresa assicuratrice, è stata oggetto di diverse mostre modenesi ed è ampiamente illustrata in due prestigiosi cataloghi.

 

Voluta, a partire dal 2003, dal carpigiano Milo Pacchioni, presidente di Assicoop, e appassionato d’arte, la raccolta ha la pretesa di accogliere, preservare e valorizzare le opere (dipinti, disegni, sculture, appunto) degli artisti modenesi e più in generale padani che hanno caratterizzato i diversi movimenti artistici fra la fine dell’Ottocento risorgimentale e i primi decenni del secolo scorso. “La raccolta d’arte modenese di Assicoop Modena – spiega Milo Pacchioni nella presentazione di uno dei cataloghi in cui sono illustrate le opere della collezione Assicoop – è nata soprattutto dalla passione, dai gusti personali e dal forte radicamento territoriale, con l’obiettivo comunque di fornire un contributo alla tutela, alla valorizzazione e a un’azione di trasmissione della cultura”. 

 

 

Una attività, quella messa in campo da Assicoop, che nel corso degli anni ha consentito di raccogliere più di quattrocento opere d’artisti modenesi (e in più di alcuni ferraresi) e a recuperare, come nel caso del grande quadro di Albano Lugli raffigurante l’ipotetico incontro nel castello di Carpi fra Ludovico Ariosto e il principe Alberto Pio, preziosi documenti storicoartistici di cui da tempo si erano perse le tracce. La “pinacoteca” carpigiana di Assicoop comprende quadri, bozzetti e bronzi di una bella rappresentativa di artisti di Carpi, da Fermo Forti a Tito Castellani Tarabini, da Andrea Becchi ad Albano Lugli e a Renzo Baraldi. 

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