Bus contro il Meucci 3: gravi incurie al deposito Seta

La voce era subito circolata, ma la conferma è arrivata dagli stessi Carabinieri: una delle saracinesche del deposito bus era semi sollevata. Non solo, ma le chiavi di accensione erano state lasciate infilate nei cruscotti dei mezzi. Va da sé che questo non giustifica e non spiega nulla dell'atto vandalico. Ma enti come Seta o l'Agenzia della mobilità espressione di Comuni e Provincia, dunque detentori e custodi di un cospicuo patrimonio pubblico, dovranno pur rispondere ai propri associati di comportamenti da parte dei propri dipendenti – o di chi per loro, visto che gli utenti del deposito sono diversi – abbiano rivelato disinteresse e incuria. E quando il Sindaco di Carpi dichiara la propria intenzione di costituirsi parte civile contro gli autori di una scorribanda da 470 mila euro di danni, 400 mila dei quali riguardanti proprio i pullmini Seta, dovrà anche considerare qualche trasandatezza di troppo da parte di enti che vivono di contributi, fra gli altri, del Comune di Carpi. 

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