In pensione dall'1 luglio l'architetto di 35 anni di edilizia pubblica

Il segno di Gnoli su Carpi

Un record di durata, superiore anche a quelle di Domenico Malaguti e Giuseppe Pecchi. E, per l’importanza e la quantità di opere eseguite, accostabile al grande Achille Sammarini.

Ci sono due notizie dietro la pubblicazione in lingua burocratese, apparsa in questi giorni sull’albo pretorio del Comune, di un “Avviso ricognitivo per il ricevimento di candidature finalizzate al conferimento di un incarico dirigenziale a tempo determinato” nel settore Restauro, Cultura, Commercio, Promozione economica e turistica, che sarebbe poi il settore dell’assessore Simone Morelli. La prima notizia è che chi ha occupato finora quella posizione se ne va in pensione. La seconda è che se ne cerca un sostituto. Impresa per niente facile, questa, quando si pensi che la posizione corrisponde a quella di Giovanni Gnoli, architetto modenese, in procinto di ritirarsi dall’1 luglio prossimo, dopo la bellezza di 35 anni di servizio nei ranghi tecnici e dirigenziali dell’Amministrazione comunale di Carpi. Nella storia del Comune di Carpi, a dirigere l’edilizia pubblica sono sempre state, in passato, figure di grande rilievo e di grande durata: come Domenico Malaguti, ingegnere originario di Bologna che occupò la posizione dal 1920 al 1953; e come il carpigiano Giuseppe Pecchi, anche lui ingegnere, che guidò il settore dal 1965 al 1995.

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