Alla presentazione del Bilancio 2016

Aimag può far da sé, anzi, no, meglio con un partner

I numeri li avevano già dati tutti nel comunicato sull’esito dell’Assemblea dei soci Aimag che ha approvato il bilancio 2016: margine operativo lordo e netto superiori rispettivamente di 7 e di 6 milioni rispetto all’anno precedente e ammontanti a 50 e 26,7 milioni; utile netto di 17 milioni e un incremento di 5,5 sul 2015; aumento della redditività del capitale investito dall’8,27 del 2015 al 10,91 dello scorso anno e di quella del capitale proprio dal 6,70 al 9,50; rapporto tra posizione finanziaria netta e margine operativo lordo stabilmente sotto il 2 per cento. Restavano da capire, dall’incontro stampa con la presidente Monica Borghi, il direttore Antonio Dondi e lo staff aziendale, i “colori”, la qualità di questi numeri: per un verso, il loro impatto sui 230 mila “clienti” di Aimag, ovvero i cittadini utenti; per l’altro, il loro collegamento con le strategie industriali, perché Aimag non è solo finanza, o solo politica, come pare da parecchi mesi a questa parte, ma è pur sempre e prima di tutto un importante Gruppo industriale, alle prese con sfide di mercato, investimenti per lo sviluppo e innovazioni tecnologiche. E qualche indicazione al di fuori dei dati finanziari peraltro buoni e confortanti (hanno permesso a Carpi, per esempio, di staccare una cedola di 1,231 milioni) è arrivata.

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