Truffa alla Croce Rossa ancora in primo piano sulle pagine locali dei quotidiani di oggi. Lo scoop è del Carlino: è riuscito a raggiungere Massimo Re, l’ex presidente al centro del raggiro, che confida di sentirsi in “…una situazione personale tragica”. “Sto veramente male”, spiega Re a Silvia Saracino, raccontandole come la Croce Rossa sia tutta la sua vita e che se il Comitato deciderà di mantenerlo fra i propri soci, cercherà “…di rimediare a quel ho fatto”. La truffa – 60 mila euro del sodalizio e 40 mila personali dell’ex Presidente versati a una inesistente banca spagnola per poter ricevere un presunto lascito di 1,3 milioni da un facoltoso donatore – ha lasciato qualche strascico nell’ambiente. In una lettera, riportata dalla Gazzetta, un gruppo di volontari conferma il proprio spirito di appartenenza e l’orgoglio di indossare la divisa della Croce Rossa, esprimendo solidarietà alla persona travolta dallo scandalo, ma anche l’auspicio che il prossimo Consiglio direttivo e il prossimo Presidente controllino meglio l’amministrazione delle risorse. La testimonianza di un “volontario storico” e anonimo, raccolta dal Carlino, esprime poi qualche perplessità, sottolineando sì la “cavolata”, come la definisce lui stesso, del Presidente, ma anche l’assenza di qualsiasi controllo sul conto corrente da parte del Consiglio direttivo, e per tutti i quattro mesi durante i quali sono avvenuti i versamenti.
Ampio spazio poi i due quotidiani dedicano alle parole dell’avvocato Cosimo Zaccaria, al quale si è rivolto il sodalizio, che promette battaglia sia in sede penale che civile per perseguire gli autori di una truffa così dannosa per l’immagine dell’associazione volontaria, servendosi anche del supporto della Croce Rossa nazionale.
