Approivata l'area commerciale tra Nuova Ponente e tangenziale Losi

Scommessa e responsabilità

Contestato sul web, il progetto promette almeno 150 o 200 posti di lavoro

I dubbiosi e gli scettici  – fra i quali, lo ammettiamo,  c’era anche questo giornale  – sono stati smentiti: la  zona commerciale che sorgerà  nel comparto F10 tra la via  Nuova Ponente e la tangenziale  Bruno Losi e il cui piano  particolareggiato è stato approvato  l’altra sera del Consiglio  comunale, è servita. Nel  senso che tutti i 19 mila 500  metri quadrati di superficie  utile generati dall’indice dello  0,3 per cento applicato a  una superficie complessiva  di 87 mila 800 metri quadrati,  con rinuncia a 6 mila metri  di possibilità edificatoria,  sono stati subito collocati sul  mercato. Sul lato ovest della  tangenziale, dunque, nel  tratto compreso tra la rotatoria  di via Nuova Ponente e lo  Stradello Morto che una volta  conduceva allo Sporting  Club, al di là di una cortina  di verde e di una vasta distesa  di parcheggi, il piano, firmato  da Stefano Testi, prevede di  ricavare quattro edifici.  I due più piccoli, a nord del  comparto, e contrassegnati dalle  lettere C e D, avranno una superficie  calpestabile, rispettivamente,  di 600 e 1.200 metri quadrati e si sa  solo che il primo dei due ospiterà un  servizio di ristorazione. Il lotto B, di  4 mila metri quadrati, diventerà un  punto vendita alimentare della catena  Despar. Nell’altro, il lotto A, di  12 mila metri, suddiviso in quattro  medie superfici di vendita da 2 mila  500 metri ciascuna intervallate l’una  dall’altra di 300 metri, troveranno posto  altrettanti store specializzati: uno  nella vendita di prodotti per animali  domestici; un altro in articoli sportivi;  un terzo in elettronica e un quarto  in calzature.  Il format della media superficie  di vendita fra 1.500 e 2 mila 500 metri  quadrati (modello Unieuro per  intenderci) non è particolarmente  rappresentato, a Carpi: e questo potrebbe  spiegare la velocità – si parla  di cinque mesi in tutto con parecchi  no opposti alle numerose richieste  – con cui le aree messe a disposizione  dal piano sono state piazzate  sul mercato. Da quel che si è potuto  sapere, tuttavia, la società di consulenza  alla quale i soggetti attuatori si  sono affidati per trovare acquirenti,  non ha limitato i calcoli di convenienza  di un investimento in questa  parte della città solo al circondario  di Carpi.  Le “isobare”, ovvero le linee rapportate  alle distanze chilometriche e  alla clientela potenziale, data la collocazione  strategica dell’area sulla  grande viabilità si sono spinte a comprendere  anche la bassa modenese  e reggiana e l’Oltrepo mantovano. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati