Trasporti - Bene il treno, meno il trasporto urbano

Ferma la Frecciargento ma Arianna non ce la fa a competere

CARPI – Settimana di importanti novità per il trasporto pubblico locale, quella appena trascorsa. Da una parte la bella notizia dell’ormai imminente fermata alla stazione ferroviaria di Carpi del Frecciargento per Roma (e ritorno), dall’altra la più articolata situazione del trasporto locale su gomma così come evidenziata dall’assemblea di bilancio di aMo, l’agenzia della mobilità della Provincia di Modena. Partiamo dalle buone notizie: la tanto agognata e richiesta fermata del treno Frecciargento Mantova-Modena-Roma alla stazione di Carpi si farà. Lo hanno annunciato con toni abbastanza enfatici il consigliere regionale Enrico Campedelli e il sindaco Alberto Bellelli dopo aver ottenuto analoga assicurazione da parte dell’assessore regionale competente. Più pacata ed articolata la valutazione espressa da Giuseppe Poli di Federconsumatori Modena che di treni se ne intende: “Con il prossimo orario ferroviario del'11 giugno – sostiene Poli – la coppia di Frecciargento Mantova-Roma modificherà i propri orari ed effettuerà la fermata di Carpi. Accolta una delle richieste formulate in questi mesi da Federconsumatori in risposta alle esigenze di questo territorio che ne subiva gli aspetti negativi senza trarne alcun beneficio. Con questo nuovo orario, oltre alla fermata di Carpi, l'intera traccia oraria del mattino viene anticipata di 20 minuti, diventando cosi appetibile anche per l'area di Modena per raggiungere Roma entro le 9,30”. Ma gli utenti della tratta ferroviaria, soprattutto i pendolari di corto raggio, avevano avanzato anche altre richieste che solo in parte sono state vagliate: “Federconsumatori – precisa una nota dell’associazione – auspica che le modifiche introdotte con il prossimo orario ferroviario possano costituire una soluzione complessiva alle problematiche registrate in questi mesi e portino risposte efficaci alle aspettative degli utenti direttamente interessati. In caso contrario, Federconsumatori si attiverà per garantire entro settembre soluzioni più adeguate”. E veniamo ad aMo: il bilancio economico dell’agenzia modenese della mobilità, da cui dipendono i servizi di trasporto pubblico, si è chiuso con un modesto attivo (+ 55 mila euro su un fatturato complessivo di 28,6 milioni) e non in perdita; questo almeno è un dato di fatto. Tuttavia il numero dei passeggeri viene registrato in lievissima flessione (quasi13,6 milioni con un calo dello 0,7 per cento rispetto al 2015) e contemporaneamente si registra una perdita di “velocità commerciale” dei mezzi, più accentuata nel capoluogo, appena sensibile a Carpi (un meno 0,11) che non ha inciso sulla frequentazione di Arianna, il bus urbano cittadino, che continua a far registrare frequentazioni medie per ogni corsa inferiori a cinque passeggeri per volta nonostante un incremento numerico di paganti di quasi tremila unità rispetto al 2015 e nonostante qualche aggiustamento nella percorrenza delle linee. Se gli autobus, soprattutto in città, vanno più piano (è la lezione che trae da tutto questo aMo) il trasporto sul mezzo pubblico viene oggettivamente disincentivato e i costi che si riversano sulla collettività aumentano, specialmente a casa nostra dove oltre il 70 per cento del traffico veicolare è appannaggio dell’auto privata, una delle percentuali più alte d’Europa

f.s.

 

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