Altri 5 anni dal Comune per urbanizzare il PP11
Si torna a parlare del Pp 11, il piano particolareggiato della “zona artigianale di espansione” posta tra le vie Lama, Molise e Liguria, che proprio artigianale non è, se è vero che il Gruppo Marchesini ha potuto costruirvi uno stabilimento di 14 mila metri quadrati. Se ne torna a parlare, dopo anni di polemiche che lo hanno accompagnato: dalla scelta urbanistica della localizzazione in una zona di delicati equilibri idrogeologici alle operazioni di compravendita che precedettero la destinazione; dal declassamento del canale Cavata orientale che ha permesso di ampliare la superficie del comparto da 70 mila a 90 mila metri quadrati all’infinito contenzioso legato a scarichi ed esondazioni, con palleggi di responsabilità tra lottizzatori, tecnici comunali e della Bonifica. Ritorna di attualità, il Pp 11, perché ai già cospicui margini di manovra accordati alle proprietà, l’Amministrazione comunale nel marzo scorso ne ha aggiunto un altro: la proroga dei termini di validità della convenzione urbanistica firmata dopo l’approvazione della Variante del 2004. E non per tre anni, come autorizza la legge 98/2013 e per i quali basta una determina dirigenziale, bensì per cinque anni, in questo caso attribuendo però la re- sponsabilità alla Giunta. Che li può concedere, stando all’interpretazione predisposta dall’ingegner Norberto Carboni, “…alla luce del dato oggettivo che scaturisce dalla natura contrattuale delle convenzioni urbanistiche che porta ad affermare che i diversi termini di durata delle convenzioni sono il frutto dell’accordo tra il privato proponente e l’ente locale”. Per dire, insomma, che lo “spirito delle leggi” autorizzerebbe a concedere proroghe anche oltre il limite dei tre anni se Amministrazione e proprietari si mettono d’accordo. In questo modo, dunque, i lottizzatori Proxima Immobiliare, Clodia, National Transports e Gold Par avranno tempo fino al 19 aprile 2020 per completare le opere di urbanizzazione del comparto.