Campogalliano - Presentata

Campogalliano e la sua gente di specchiano nel futuro

CAMPOGALIANO – La “città prossima” sarà più verde, più colorata e a ancora più a misura di cittadino. Questi almeno gli intendimenti dei residenti della Campogalliano di oggi, così come raccolti dall’Amministrazione Comunale nell’ambito dell’indagine su come dovrà esssere il paese nei prossimi cinque anni. Una iniziativa di partecipazione dal basso che ha raccolto molti pareri e altrettante suggestioni che sono stati presentate sabato scorso durante una pubblica assemblea che ha avuto luogo presso la sala comunale della Montagnola. I tecnici incaricati dal Comune (fra gli altri Monia Guarino, coordinatrice del percorso partecipativo, Gianfranco Franz, urbanista dell’Università di Ferrara e Luca Lombroso divulgatore ambientale) e i cittadini interessati all’iniziativa hanno preso visione dei primi risultati dell’indagine che hanno messo a fuoco alcuni luoghi cittadini su cui è opportuno intervenire: l’edificio Erre Uno, in pieno centro storico, il parco della Montagnola, i laghetti Curiel e le piazze del centro, a partire da pizza della bilancia, Il modello e l’obiettivo, secondo i progettisti, è quello di Friburgo, città verde della Germania di oggi, città con emissioni zero di polveri sottili e in cui la mobilità è assicurata dai mezzi pubblici e dalla bicicletta. Un modello alto, difficile da raggiungere, ma non impossibile viste le idee messe in campo: decorare artisticamente i capannoni della zona industriale che si affacciano sull’Autobrennero, programmare un evento di grandissimo richiamo per i laghi Curiel (come quello di Christo sul lago di Iseo), colorare le strade cittadine per selezionare i percorsi interni al paese. Le parole d’ordine lanciate assieme alle suggestioni sono: ri-strutturazione, ri-nnovamento, re-stauro… Un progetto oggettivamente ambizioso che l’Amministrazione del sindaco Poala Guerzoni difficilmente potrà sostenere economicamente ma che  fa perno soprattutto sul convinto supporto dei cittadini. “Sono i cittadini – ha ammesso un relatore – che, se si organizzano, sono in grado di intervenire meglio e prima della pubblica amministrazione per gestire gli spazi comuni”. Troppo ottimismo? Probabilmente si. Ma almeno a Campogalliano ci provano.

F.S. 

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