La piattaforma web di Lugli e Lanaro

Per...Competitoor occhio ai prezzi

Carpi – Se è vero che otto persone su dieci confrontano i prezzi di prodotti simili prima di decidersi ad acquistarli e che, complice la crisi, il prezzo sta diventando il fattore più importante per la competizione commerciale, perché non creare un sistema che in un batter d'occhio metta in condizione i produttori che si servono dell'e-commerce di controllare e reagire alle variazioni di prezzo dei loro concorrenti? Sarà un caso che un colosso dell'e-commerce come Amazon cambia fino a due milioni e mezzo di volte al giorno i propri prezzi? E che lo faccia anche Ebay, che ha costruito sull'asta dei prezzi il proprio successo internazionale? E' partita da qui l'idea di Maximilian Lanaro, laureato in telecomunicazioni, ricercatore al Cnr e già collaboratore della BTicino, e Davide Lugli, ingegnere informatico titolare della società Corso Roma di ingegneria del web. Entrambi trentottenni e di Carpi, insieme a uno staff di altri cinque giovani ingegneri (età media, 25 anni) hanno dato vita a Competitoor, servizio per monitorare i prezzi in rete, che debutterà a Milano il 21 aprile, con uno stand aperto nell'area start-up presso l'annuale e-commerce forum, l'appuntamento fieristico più importante, in Italia per chi vende on line. In che cosa consiste, Competitoor? E' un servizio per il commercio on line – e non solo, come vedremo – al quale ci si può abbonare mese per mese, indicando il settore da seguire. Il servizio funziona come uno script sul modello di Google: di notte scansiona tutti i siti online attinenti al settore indicato dal cliente, monitorandone i prezzi. E dal giorno successivo alla stipula dell'abbonamento è già in grado di fornire il resoconto circa i cambiamenti dei prezzi e l'evoluzione del mercato di riferimento, con il corredo di grafici e tabelle: «In pratica – spiegano Lanaro e Lugli – è come un'agenzia non web a cui uno affidi un'analisi di mercato. Solo che Competitoor lo fa con tempi e un raggio esplorativo sconosciuti prima d'ora, avendo già un data base di decine di migliaia di prezzi dei quali è in grado di analizzare l'andamento, permettendo di fare previsioni e stime realistiche. Dopo di che – proseguono – il cliente è messo in condizione di apportare gli opportuni cambiamenti e di ottimizzare le strategie dei propri prezzi». Il che, va sottolineato, non è da intendere sempre e solo al ribasso: «Anzi – sottolineano i due fondatori di Competitoor – dall'esplorazione del mercato si può anche desumere di avere prezzi troppo bassi, così da correre ai ripari e ottenere un miglioramento dei margini. Utilizzato correttamente, il sistema rende possibili incrementi di fatturato anche del 10 per cento». Il servizio, che non obbliga a complesse integrazioni tecnologiche e che in abbonamento è accessibile a piccole, medie e grandi imprese, in un mercato come quello di Carpi può essere utilizzato da tutte le aziende che acquistano o vendono on line, siano esse elettroniche o della cosmesi, di articoli sportivi e enogastronomiche o del settore moda. E non esclude il privato che vende su Ebay. «Utilizzare il servizio aiuta anche a capire – sottolinea Lanaro – se un eventuale investimento pubblicitario sia davvero produttivo, in un momento in cui magari si scopre di essere fuori mercato con i prezzi». Il sistema è peraltro utilizzabile anche in grande, dai colossi multinazionali che, al di là dell'e-commerce, debbono tenere costantamente sotto osservazione l'andamento di alcuni prezzi fondamentali come quello delle materie prime. Ed è questa la ragione che ha indotto i suoi ideatori ad aprire una sede anche a Londra, crocevia di mercato delle multinazionali: «Il servizio – spiega infatti Lugli – è stato elaborato a Carpi, dove abbiamo la sede operativa. Ma a Londra abbiamo una seconda sede con un collaboratore commerciale. Nella capitale inglese abbiamo potuto radicarci anche usufruendo del Campus Google che mette a disposizione delle start-up sia i locali e le dotazioni informatiche che uno stuolo di specialisti: dal consulente legale all'esperto di marketing all'organizzatore di business plan. In cambio – precisano – Google chiede la prelazione su prodotti e servizi, ma a noi non dispiacerebbe raggiungere con loro un accordo per essere “incubati” nel Campus». E collaborare con Google nel tenere sotto controllo l'andamento dei prezzi non sarebbe davvero un traguardo da poco per la giovane impresa partita da Carpi.
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